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Giornata Mondiale del Sonno
Giornata Mondiale del Sonno

La giornata mondiale del sonno (World Sleep Day) è un evento annuale che celebra i benefici di un sonno salutare, ed ha l’obbiettivo di richiamare l’attenzione sulle problematiche legate ai disturbi del sonno.

Questo evento annuale è nato nel 2008, e si svolge il secondo venerdì del mese di marzo.

Dunque, viene svolto il venerdì che precede l’equinozio di primavera, stagione della rinascita e del risveglio della natura che influenza il sonno in tutti gli esseri viventi.

Secondo uno studio, circa il 45% della popolazione ha avuto problemi legati al sonno almeno in una fase della loro vita, soprattutto in età avanzata.

Negli ultimi anni, c’è stata anche una riduzione delle ore del sonno di circa 1.5/2 ore per persona.

Nel 1998 circa il 35% della popolazione dormiva 8 ore, mentre, nel 2005 la percentuale è scesa al 25%.

La pandemia poi, ha contribuito ad un incremento notevole di questi dati poiché, in fase di quarantena, è aumentata l’ansia, la depressione che ha inciso negativamente sulla salute fisica e mentale dell’essere umano.

In Italia, sono circa 12,5 milioni le persone che, hanno i seguenti disturbi:

  • Sonnambulismo: disturbo del sonno di natura benigna che si verifica quando un soggetto cammina o compie altre attività mentre non è ancora del tutto sveglio.

La sua causa è ancora sconosciuta ma si pensa possa essere scatenata da ansia, stress, abuso eccessivo di alcool o medicinali.

Solitamente si manifesta durante la fase del sonno profondo e i soggetti più a rischio sono i bambini.

 

  • Bruxismo: abitudine di digrignare i denti durante il sonno che frequentemente interessa i soggetti di età scolare .

Si stima che un bambino su dieci abbia questo problema che, comporta a delle brevi ed improvvise interruzioni del sonno.

La sua causa è ancora sconosciuta ma non comporta conseguenze gravi.

Quelle più gravi possono essere comunque mal di testa o usura dei denti.

  • Apnea notturna: fenomeno diffuso che comporta ad un collasso delle pareti, ostruendo il passaggio dell’aria.

Di conseguenza, il cervello tende ad aumentare l’ossigenazione e ad accelerare il respiro causando interruzioni del sonno.

Se il numero di apnee è superiore a cinque, allora occorre curarla, in caso contrario, possono essere considerate fisiologiche.

Nel corso della giornata si possono verificare delle sonnolenze ingiustificate e difficoltà a rimanere svegli alla sera, davanti alla televisione.

Obesità e fumo sono dei fattori di rischio ma le cause principali possono riguardare un eccesso di volume dei tessuti oppure uno scarso stimolo del sistema nervoso.

 

  • Sonniloquio: si verifica quando si parla durante il sonno.

Di per sé, non provoca problemi gravi, ma può essere imbarazzante soprattutto quando si dorme con altre persone.

Si presenta in ogni fase del sonno e nella fase 1 e 2 si possono creare dei veri e propri monologhi, nella fase 3 e 4 si possono dire parole senza senso o emettere grugniti.

 

Ma quante ore dovremo dormire?

La media consigliata è diversa in base all’età:

  • Neonati dai 0 ai 3 mesi: circa 14/17 ore
  • Bambini dai 4 agli 11 mesi: circa 12/15 ore
  • Bambini da 1 a 2 anni: circa 11/14 ore
  • Bambini dai 2 ai 5 anni: circa 10/13 ore
  • Ragazzi dai 14 ai 17 anni: circa 8/10 ore
  • Adulti dai 18 ai 64 anni: circa 7/9 ore
  • Anziani dai 65 anni in poi: circa 7/8 ore

 

Ovviamente, è possibile stare bene dormendo anche di più o di meno rispetto a quanto sopra elencato.

Il numero di ore è relativo, bisogna poi considerare le eventuali difficoltà nell’addormentarsi e/ o nello svegliarsi al mattino.

Se durante la giornata ci sentiamo bene, significa che abbiamo dedicato ore adeguate al nostro sonno, se invece ci sentiamo nervosi oppure stanchi, significa che, abbiamo bisogno di riposarci di più.

 

 

 

CURIOSITA’:

  • I pipistrelli dormono 20 ore al giorno mentre le giraffe meno di due ore.
  • Nicole Dielen è la ragazza che detiene il record del sonno, è riuscita a dormire per ben 64 giorni di fila a causa di una malattia detta sindrome di Kleine – Levin o sindrome della bella addormentata.
  • Randy Gardner è un ragazzo che, nel 1965 ha trascorso ben 264 ore (11 giorni) senza dormire.

 

 

Dormire è fondamentale per il nostro organismo, così come mangiare e bere.

Occorre recuperare le energie perse durante la giornata e rilassare il nostro fisico.

 

La Storia del Giardinaggio
La Storia del Giardinaggio

Con il termine di giardinaggio, si definisce l'insieme delle tecniche atte per coltivare le piante.

Le prime testimonianze di questa attività, risalgono all'anno 3000 a.C. e sono documentate dalle pitture murali egiziane del 1500 a.C.

La sua storia è affascinante e molto antica, con i primi imperi nacquero i primi giardini pensili e tutte le civiltà iniziarono a sviluppare una vera e propria concezione di giardino.

Il fine è per lo più ornamentale, ma come ben sappiamo, può essere praticato anche come attività lavorativa oppure riabilitativa.

Nell'antichità, e soprattutto in Grecia, i giardini avevano una grande importanza culturale e medica, in questi luoghi, considerati sacri, si passeggiava e si parlava di materie scolastiche.

Spesso, le piante che componevano il giardino erano coltivate per scopi medici.

Anche in Italia e precisamente nelle ville dei patrizi, iniziò la pratica di giardinaggio.

I patrizi erano soliti dare una forma alle piante, così da rendere ancora più bello il paesaggio.

Esistono vari tipi di giardino, diversi a seconda del paese in cui sono nati e dei periodi storici.

Elencando i principali abbiamo:

  •          Il giardino formale: chiamato anche giardino all'italiana, nato nell'epoca del Rinascimento, ha rappresentato l'evoluzione del giardino medioevale.

Una delle caratteristiche principali sono le decorazioni floreali disegnate e quelle fatte con cespugli che vengono tagliati fino ad assumere forme geometriche.

Un'altra caratteristica tipica è la così detta zona segreta, recintata per “nascondere” la coltivazione di piante rare.

Con questo tipo di giardino, si possono realizzare i labirinti.

 

 (Foto presa da internet)

 

  •          Il giardino alla francese: chiamato anche giardino formale francese, nato nell'epoca del Rinascimento, ispirato da quello italiano.

Una delle caratteristiche principali è la geometria basata sulla prospettiva con la presenza di terrazze che dominano il giardino e si “scoprono” nei loro minimi dettagli man mano che ci si avvicina.

Vicini alla perfezione estetica, un esempio su tutti è rappresentato dalla reggia di Versailles costruita su ordine di Luigi XIV.

Un'altra caratteristica tipica è la fontana che produce spettacolo con i suoi giochi d'acqua.

 

 (Foto presa da internet)

 

  •          Il giardino all’inglese: Nato nel Settecento, rappresenta uno dei fenomeni legati all'illuminismo.

Una delle caratteristiche principali è l'accostamento di elementi contrapposti che originano una apparente sensazione di disordine.

Infatti, vengono abbandonati i criteri geometrici comprendendo spazi caratterizzati dalla presenza di piccoli templi, ruscelli, grotte, alberi secolari.

 

 (Foto presa da internet)

 

  • I giardini moreschi: la Spagna, sotto al dominio arabo, conobbe un tempo di splendore e ricchezza.

Infatti, i giardini spagnoli, erano realizzati unendo lo stile dei giardini interni romani con la suddivisione perfetta degli spazi arabi.

Questi spazi venivano ornati con piante che presentavano forme particolari, come le residenze estive dei sultani che erano veri e propri paradisi circondati da piante esotiche e fiori.

 

 (Foto presa da internet)

 

  •          Il giardino giapponese: inizialmente ispirato a quello di origine cinese, e intorno al XVII secolo ha trovato il suo stile.

Una delle caratteristiche principali è la presenza di quattro elementi, ossia: rocce, acqua, vegetazione antropizzata, ed elementi presenti nel paesaggio in questione.

Un'altra caratteristica tipica è quella di non utilizzare ornamenti artificiali per sottolineare e dare più importanza alla natura.

 Il giardino veniva visto come un luogo ideale per meditare in tranquillità.

Durante il periodo Edo, i giardini giapponesi raggiunsero il loro massimo splendore.

 

  (Foto presa da internet)

 

Inoltre, verso la metà dell'800 in Francia, si sentì l'esigenza di realizzare spazi verdi per i cittadini. 

Questo ha portato alla nascita dei primi parchi che rappresentavo i luoghi di incontro più comuni e oltre a rendere la città esteticamente più bella erano fondamentali per fronte alle esigenze ambientali.

Sconnessi Day
Sconnessi Day

Il 22 febbraio, si celebra lo Sconnessi Day, giornata dedicata alla sensibilizzazione e al corretto utilizzo della tecnologia e della dipendenza dallo smartphone.

L’idea è nata dopo l’uscita del film Sconnessi nel 2018, dove il protagonista ha deciso di portare tutta la sua famiglia in uno chalet privo di connessione ad internet per combatterne la dipendenza.

Da sempre i filosofi si interrogano sul rapporto tra uomo e macchina, questione molto discussa specie negli ultimi anni a causa del Coronavirus che ha introdotto a tutti gli effetti la tecnologia nella nostra routine quotidiana.

L’obbiettivo è quello di realizzare conferenze formative, specie negli istituti scolastici, invitando i più giovani ad informarsi sui rischi della navigazione poco consapevole e alla dipendenza dello smartphone a cui è difficile rinunciare anche solo per poche ore.

Secondo una ricerca, gli italiani ogni giorno navigano circa 6 ore in rete e ne dedicano minimo 2 ai social network.

Lo SconnessiDay invita gli utenti a spegnere il proprio cellulare tutti i giorni per un’ora al giorno.

Cioè dalle 20.30 alle 21.30, orario che coincide con la cena, in cui sarebbe necessario e opportuno recuperare un dialogo troppo spesso interrotto.

L’uso prolungato di internet aumenta anche i casi di cyberbullismo.

Casi di comportamenti aggressivi, attuati esclusivamente online, attraverso i social network, chat, mail, sms con l’obbiettivo di diffamare qualcuno, solitamente in forma anonima.

Le origini del cyberbullismo sono le stesse del bullismo nella vita reale.

Anzi, solitamente rappresentano la conseguenza del bullismo.

I cyberbulli pubblicano video e foto umilianti senza il consenso del diretto interessato.

Ricordate che, una volta che una vostra foto viene pubblicata online, si innesca un meccanismo a catena che difficilmente riesce ad essere fermato.

Ciò che pubblichi, rimane pubblico anche quando pensi di averlo rimosso.

La cattiveria e la sofferenza trovano campo fertile online.

Restare sconnessi, ti aiuta a riavvicinarti ai tuoi amici e famigliari, favorendo dialoghi veri e allontanandoti da quella finta realtà social PERICOLOSA che ti circonda.

 

Non renderti schiavo di internet.

Non permettere a nessuno di invadere la tua privacy.

Fai un uso consapevole del web.

Dedicati ad attività che ti connettono con la vera realtà.

 

 

Scopri la nostra categoria CAMPEGGIO, dedicati a questa attività divertente con i tuoi amici o famigliari per goderti la natura lontano dal trambusto cittadino.

Oppure, scopri la nostra categoria BRICO, per rendere la tua casa ancora più accogliente e funzionale. Vedrai che sarà divertente imparare e scoprire cose nuove per decorare al meglio il tuo spazio abitativo!

 

 

“La sfida non deve essere come usare bene la rete, ma come vivere bene al tempo della rete”

 

  • Cit
Festa della Donna
Festa della Donna

La Festa della Donna è una ricorrenza diffusa in quasi tutto il mondo.

La festa della donna è una celebrazione annuale che si tiene in Italia il 8 marzo. Questo giorno, conosciuto anche come la Giornata Internazionale della Donna, è dedicato alla celebrazione dei diritti delle donne e alla lotta contro le disuguaglianze di genere.

La storia della festa della donna in Italia ha origini antiche. Nel 1908, un gruppo di donne operaie di New York organizzò una manifestazione per richiedere salari migliori, condizioni di lavoro più dignitose e il diritto di voto. Questa manifestazione diede il via alla celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, che fu poi ufficialmente riconosciuta dall'ONU nel 1975.

In Italia, la festa della donna è stata celebrata per la prima volta nel 1922 ma solo negli anni '70, la celebrazione assunse un significato più ampio, diventando un momento di riflessione sulla condizione delle donne nella società e di impegno per la promozione della loro emancipazione.

Oggi, la festa della donna è diventata una celebrazione diffusa in tutta Italia, con molte attività e iniziative organizzate in occasione di questa data. Tra le attività più comuni, si segnalano le manifestazioni di piazza, le mostre d'arte, i concerti, i dibattiti e le proiezioni di film e documentari dedicati alla condizione delle donne.

L'obiettivo principale della festa della donna è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sui diritti delle donne e sulla necessità di combattere la discriminazione di genere. In Italia, infatti, la questione della parità di genere è ancora molto sentita, con numerose disuguaglianze che persistono nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi decenni. In particolare, le donne sono spesso penalizzate in ambito lavorativo, dove la retribuzione è ancora inferiore rispetto a quella degli uomini, e in ambito familiare, dove il peso delle responsabilità domestiche e della cura dei figli è ancora prevalentemente a loro carico.

Per questi motivi, la festa della donna è ancora oggi un momento di impegno e di mobilitazione per molte donne in Italia, che chiedono maggiore attenzione ai loro diritti e alle loro esigenze. Nonostante i progressi compiuti in questi anni, infatti, la strada verso la parità di genere è ancora lunga, e richiede l'impegno di tutti, uomini e donne, per creare una società più equa e giusta.

 

La pianta ufficiale per questa ricorrenza, è la Mimosa.

Pianta dal colore giallo, scelto come simbolo da parte di tre donne partigiane italiane nel 1946:

Rita Montagnana, Teresa Noce e Teresina Mattei.

La scelta di questa pianta è collegata al fatto che, con lo sboccio della primavera, la mimosa è facilmente reperibile ed ha un prezzo più economico a differenza delle violette scelte da parte della Francia come simbolo delle lotte socialiste.

 

 

   (Foto presa da internet)

 

Inoltre, per tradizione, si realizzano cene / pranzi al ristorante e, il menù comprende anche piatti culinari con ingredienti di colore giallo.

Ad esempio, la torta mimosa, che presenta l’effetto “mimosa” grazie allo sbriciolamento del pandispagna.

In varie località del mondo esistono i Musei delle Donne, uno tra i più importanti si trova a Marrakech ed è dedicato a tutte le donne che hanno dato un contributo allo sviluppo culturale ed economico del Marocco.

Esiste anche una rete network chiamata Rete Nazionale Donne in Cammino, nata l’8 marzo 2019, in occasione dei numerosi viaggi che vengono fatti tra donne.

All’interno, è possibile vedere i luoghi più belli da visitare a piedi e ci sono molte informative in merito alla sicurezza delle viaggiatrici e ai posti meno pericolosi: Austria, Islanda, Nuova Zelanda e Portogallo.

L’Italia, in merito alla sicurezza, figura al 31esimo posto.

 

Tra i regali più indicati ci sono quelli inerenti alla cura della persona, gadget originali oppure arredo per la casa.

Inoltre, se sei alla ricerca di consigli o personalizzazioni, puoi contattare in qualsiasi momento gli operatori.

 

 

Giornata Mondiale del Gatto
Giornata Mondiale del Gatto

La festa del gatto del 17 febbraio è una giornata speciale dedicata a tutti i gatti del mondo. La celebrazione di questa festa è stata introdotta da un'organizzazione italiana nel 1990, e da allora è stata adottata in molti paesi.

Ideata e lanciata da Claudia Angeletti nel 1990, fondatrice della rivista specializzata in gatti "TuttoGatto”, che decise di creare una giornata speciale per celebrare questi meravigliosi animali domestici.

La data del 17 febbraio è stata selezionata attraverso un sondaggio tra i lettori della rivista: La proposta vincente fu quella di Oriella del Col che propongo il mese di febbraio giustificandolo in modo più che convincente.

Infatti, il segno zodiacale che rappresenta febbraio è l'acquario.

Alcune delle caratteristiche principali di questo segno sono lo spirito libero e anticonformista (atteggiamento di rifiuto nei confronti dei comportamenti utilizzati dall'applicazione).

Sappiamo che, i gatti, amano essere liberi e non adorano le oppressioni.

 Il numero 17 è stato scelto invece, per combattere i falsi miti legati a questi dati.

Secondo vari sondaggi, una persona ogni sei, cambia strada oppure si ferma se ad attraversare è un gatto nero.

 

Ma come mai si associa il felino alla sfortuna?

L'origine di questo falso mito, risale al periodo del Medioevo.

In quell’epoca, il gatto era considerato il compagno diabolico delle streghe, vista la sua abitudine di uscire durante la notte e il suo colore era associato invece al lutto e all’inferno.

Mentre, l’origine della sfortuna portata dal gatto nero che attraversa la strada, risale all’epoca in cui si andava a cavallo.

Se il micio all’improvviso avesse attraversato la strada ad un cavallo, avrebbe potuto spaventarlo e fargli perdere il controllo creando pericolo al cavaliere.

Però in Francia ed in Inghilterra, i gatti neri sono considerati come dei portafortuna.

Al fine di combattere queste dicerie, l’associazione animalista ha realizzato il così detto Gatto Nero Day che viene festeggiato il 17 novembre.

E’ importante difendere la dignità e la vita del gatto nero, visto che a causa di questa sciocchezza, sono stati soppressi circa 60 mila gatti.

Gli egizi invece, da sempre, adorano i gatti, perché considerati come la reincarnazione del Dio del Sole e la manifestazione della Dea Bastet.

Bastet era la dea delle donne, dei gatti, della femminilità e della fertilità.

 

 (Immagine presa da Internet)

 

 

All’epoca, se si fossero scatenati incendi, le persone avrebbero circondato i gatti per difenderli dalle fiamme e se qualcuno di loro moriva, come segno di lutto bisognava radersi le sopracciglia.

Lo sappiamo bene che non è da tutti entrare in sintonia con questo animale che spesso si mostra distaccato, con un atteggiamento altezzoso, affettuoso ma non troppo … però sono proprio queste le caratteristiche che lo rendono speciale.

In molte parti del mondo, le persone commemorano la festa del gatto organizzando eventi speciali, come ad esempio adozioni di gatti presso i rifugi per animali, esposizioni di gatti, incontri e seminari di educazione sui gatti. Anche su internet è possibile partecipare alla festa del gatto condividendo foto dei propri gatti sui social media e partecipando a discussioni online.

Inoltre, la festa del gatto può essere un'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica su questioni importanti riguardanti i gatti, come la necessità di sterilizzare i gatti randagi, l'importanza di adottare i gatti da rifugi per animali e di fornire loro un'adeguata cura e nutrizione.

 

 

Giornata Mondiale della Radio
Giornata Mondiale della Radio

Il 13 febbraio, si festeggia la Giornata Mondiale della Radio.

In questa giornata, si coglie l'occasione di festeggiare la prima trasmissione radio dell'ONU, che avvenne per la prima volta nel 1946.

Oltre ad essere uno strumento, la radio viene considerata come elemento di unione in tutto il mondo, e costituisce una importante piattaforma di democrazia, utilizzata.

La sua nascita si deve in parte, all'inventore italiano Guglielmo Marconi, che nel 1894 effettuò i suoi primi esperimenti con le onde elettromagnetiche, riuscendo a realizzare, l'anno successivo, l'invio di segnali a distanza attraverso le onde radio, quindi, senza la necessità di utilizzare i fili.

Infatti, nel 1909 brevettò il primo radiotelegrafo (trasmissione di segnali telegrafici tramite onde radio).

Un'altra tappa importante da ricordare, risale al 6 ottobre del 1924, quando in Italia nasce la prima trasmissione radiofonica accompagnata dalla voce di Maria Luisa Boncompagni.

Per quanto riguarda la Radio delle Nazioni Unite, iniziò a trasmettere i suoi programmi in lingua cinese, inglese, russa, spagnola e francese, ossia nelle cinque lingue ufficiali dell'ONU, per un tempo di circa 9-12 ore giornaliere a partire dall' anno 1946.

Queste trasmissioni facevano riferimento a documentari, argomenti di attualità e nel corso di pochi anni, iniziarono ad essere trasmettesse anche in altre lingue (33), tra cui l’italiano e l’arabo aggiunto nel 1974.

Questa prima trasmissione radiofonica, si aprì con il seguente messaggio: “Qui, sono le Nazioni Unite che parlano ai popoli di tutto il mondo”.

Ad oggi, è possibile scaricare programmi storici e discorsi di personaggi appartenenti ai secoli passati.

Il 3 novembre del 2011, l’UNESCO ha proclamato e riconosciuto il World Radio Day, durante la trentaseiesima Conferenza Generale (per ricordare la prima trasmissione dell’ONU) e nel 2012 è stata istituita come data di riferimento il 13 febbraio.

L'obiettivo principale della Giornata Mondiale della Radio è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della radio e di riconoscere il suo contributo alla diversità culturale e alla libertà di espressione. La radio è uno strumento che può raggiungere le persone nelle aree più remote e vulnerabili, offrendo informazioni, notizie e intrattenimento a coloro che non hanno accesso ad altri mezzi di comunicazione.

Ogni anno, la Giornata Mondiale della Radio ha un tema specifico che riflette l'importanza della radio in un determinato ambito. Nel 2022, il tema è stato "New World, New Radio", che ha enfatizzato il ruolo della radio nella promozione della resilienza, dell'innovazione e della sostenibilità in un mondo in continua evoluzione.

In tutto il mondo, le stazioni radio celebrano la Giornata Mondiale della Radio attraverso una varietà di programmi speciali e eventi, che includono discussioni, concerti e trasmissioni speciali. Molti eventi sono trasmessi in diretta sulla radio, offrendo ai fan di tutto il mondo la possibilità di partecipare alle celebrazioni.

Inoltre, molte organizzazioni promuovono la Giornata Mondiale della Radio sui social media e offrono risorse e informazioni sul ruolo della radio nella società. L'UNESCO fornisce anche un sito web dedicato alla Giornata Mondiale della Radio, dove è possibile trovare informazioni sul tema annuale, suggerimenti per organizzare eventi e risorse per promuovere l'importanza della radio.

Ad oggi, la libertà di espressione e di comunicazione sono considerate ovvie, in quanto, ognuno è ibero di esprimere il proprio pensiero senza censura (almeno così si pensa).

Ma in Italia, fino a non molti anni fa, non era possibile godere di queste libertà, soprattutto durante il periodo del fascismo dove erano censurante le assemblee, le riunioni, la stampa. La dittatura reprimeva ogni libertà di espressione.

Durante il regime di Mussolini, ad esempio, venne istituita l’Unione Radiofonica Italiana (U.R.I.) che consentiva di monopolizzare il pensiero della popolazione e che consentiva a Mussolini di intervenire in ogni settore della vita del cittadino.

Al tempo, erano poche le persone che potevano permettersi questo mezzo e per questo motivo venne istituito l’Ente Radio Rurale, che garantiva in ogni villaggio la presenza di almeno una radio, grazie ad una produzione su larga scala che consentiva di detenere questo apparecchio con solo 600 lire.

L’obbiettivo era quello di comunicare a tutti, le decisioni e i pensieri del regime dittatoriale, opprimendo ogni tipo di libertà.

Oggi invece, abbiamo la presenza di vari strumenti che ci consentono di ascoltare la radio oppure ciò che preferiamo (perché godiamo di questi privilegi).

Cuffie, diffusori, giradischi, mangiadischi, audiolibri, cd, dvd.

 

 

 

 

“Ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la musica lo esprime”

  • Cit
San Valentino
San Valentino

La festa di San Valentino è una ricorrenza diffusa in quasi tutto il mondo ed è dedicata agli innamorati e si festeggia il 14 febbraio.

In questa giornata, si coglie l'occasione di scambiarsi dolci effusioni, regali e dichiarazioni d'amore.

Non tutti però, sanno la vera storia di questo avvenimento.

Questa festività prende il nome del santo e martire cristiano Valentino di Terni e venne istituita nel 496 da papa Gelasio I.

In realtà, venne istituita solo per sostituire la festa pagana dei Lupercalia che si celebrava a Roma il 15 febbraio, anticipando così il San Valentino di un giorno.

Questi festeggiamenti erano rivolti al Dio della fertilità Luperco e consistevano in sacrifici animali, e le donne addirittura si lasciavano frustare in mezzo alla strada da ragazzi nudi o poco vestiti.

Febbraio, per gli antichi romani, era considerato il mese della rinascita.

Ma chi era in realtà Valentino di Terni?

Valentino era nato a Interamna Nahars (l'attuale Terni) nel 176 dC ed era un giovane vescovo romano.

Secondo una leggenda, è considerato il patrono degli innamorati perché fu il primo religioso a celebrare l’unione fra un legionario pagano Sabino e una giovane cristiana Serapia.

Questo matrimonio avvenne in fretta, perché la giovane era malata e i due sposi, morirono mentre Valentino li stava benedicendo.

Questa unione costò molto cara, in quanto, venne giustiziato diventando così simbolo dell’amore e poi santo.

Secondo un'altra leggenda invece, Valentino avrebbe donato una somma di denaro ad una donna che non poteva permettersi di pagare il proprio matrimonio.

Ogni anno, Terni rende omaggio al proprio patrono della città, ossia San Valentino.

Moltissime coppie giungono lì, in vista dei loro matrimoni che si celebreranno nei mesi successivi.

Nei paesi anglosassoni, è usanza scambiarsi i così detti “Valentine”, ossia i biglietti d’amore con stampanti sopra i simboli romantici, tra cui la colomba, cupido e i cuori.

Il più antico biglietto amoroso, risale al XV secolo e fu scritta da Carlo D’ Orléans un nobile francese, preso come ostaggio e portato in prigione in Inghilterra dove rimase per venticinque anni.

Fu così che da metà dell’Ottocento negli Stati Uniti iniziarono a produrre i biglietti di San Valentino su scala industriale.

I festeggiamenti vengono fatti in gran parte del mondo in modi diversi:

Ad esempio, in Giappone e in Corea del Sud, le ragazze regalano cioccolatini ai ragazzi, non solo ai loro rispettivi compagni ma anche agli amici, i quali …il mese successivo, ossia il 14 marzo, in occasione del White Day, sono i ragazzi che ricambiano questo gesto regalando del cioccolato bianco alle ragazze.

In Argentina invece, i festeggiamenti durano per una settimana intera e viene festeggiata anche l’amicizia, scambiandosi dolci e baci.

Mentre, in Russia e in altri stati dell’ex Urss non viene festeggiato affatto.

Molti governi, di stampo molto laico, non accettano nemmeno la sua esistenza, perché ricorrenza appartenente al calendario religioso.

In Brasile, la giornata per festeggiare l’amore è il 12 giugno, giorno che precede la festa di Sant’Antonio, patrono dei matrimoni.

 Le donne che non hanno il marito portano con sé la statuetta di Sant'Antonio che rappresenta il loro desiderio di sposarsi.

Qualunque sia il modo in cui lo festeggiate, un regalo alla vostra metà sarà ben gradito! Non importa ciò che si dona, non importa nemmeno il suo costo.

L'amore non ha prezzo né distinzioni.

 

 

 

 

 

“Amare qualcuno significa desiderare di invecchiare accanto a lui.”

-Cit

La Storia del Tappeto
La Storia del Tappeto

La storia del tappeto è antica e ricca di tradizioni e culture diverse. Si ritiene che i tappeti siano stati realizzati per la prima volta nell'antico regno della Persia, intorno al 500 a.C. Inizialmente erano utilizzati per scopi pratici come isolare dal freddo e dal calpestio, ma presto si evolsero in oggetti d'arte e status symbol.

Ma dietro alla loro creazione, vi era un significato più profondo rappresentato dai simboli disegnati che raccontavano la storia di chi li aveva creati.

Nel momento in cui l’uomo aveva iniziato a disegnare sulle pareti delle caverne, ha iniziato anche ad adornare gli arredi e i vestiti con decorazioni.

Infatti, per quanto riguarda i tappeti i simboli rappresentati servivano per proteggersi dal malocchio, dall’infertilità e per avere più fortuna e meno malocchio.

La maggior parte dei tappeti antichi, erano costruiti in lana, materiale poco duratura e per questo motivo ne sono stati ritrovati veramente pochi.

Durante il periodo islamico, i tappeti persiani divennero famosi per le loro intricate e colorate disegni geometrici e floreali. La tecnica di tessitura fu poi esportata in altre culture, come l'Impero Ottomano e l'India, che svilupparono stili unici.

Il tappeto si era conservato perché era stato congelato in una blocca di ghiaccio e si chiamava Pazyryk.

Nel XV e XVI secolo, i tappeti orientali furono introdotti in Europa grazie alle spedizioni commerciali e all'influenza dei crociati. La loro popolarità crebbe rapidamente e divennero un segno di ricchezza e raffinatezza. In questo periodo, i tappeti furono anche utilizzati come elementi decorativi nell'architettura e nell'arte.

Nel XIX secolo, con l'avvento della macchina tessile, la produzione di tappeti divenne più economica e accessibile. Questo portò alla creazione di stili e tecniche nuovi, come i tappeti in lana d'Inghilterra e i tappeti persiani in stile deco.

Il tappeto più antico, di cui si abbia notizia, è stato trovato nel 1949 in una tomba in Siberia ed era composto da 360.000 nodi al metro quadrato e risaliva al V- IV secolo a.C.

La sua misura è di 200x182 cm e probabilmente la sua origine è persiana nonostante sia stato trovato a migliaia di chilometri dalle Persia.

Il campo centrale è diviso in ventiquattro quadrati e presenta una croce le cui estremità terminano con un fiore stilizzato.

Le cornici che delimitano la bordatura presentano dei quadrati con all’interno un grifone.

 

 (Immagine presa da Internet)

 

Oggi, i tappeti sono ancora molto popolari come elementi d'arredo e continuano a essere realizzati in molte culture e regioni in tutto il mondo, ognuna con la propria tradizione e stile unico.

In sintesi, la storia del tappeto è un viaggio attraverso secoli di tradizioni culturali e artistiche, che hanno reso questo oggetto una parte importante della storia umana e una forma d'arte ancora apprezzata oggi.

 

I tappeti sono classificati in base alla loro provenienza:

  • Persiani: ornati solitamente con disegni floreali e scene di caccia
  • Turchi: detti anche Anatolici, sono commercializzati soprattutto ad Istanbul e sono asimmetrici.

I colori predominanti sono il verde, l’avorio, il giallo e l’azzurro.

Solitamente sono privi di figure animalesche e umane.

  • Berberi: presentano disegni asimmetrici geometrici e sono composti da lana con il filato grosso.

I colori predominanti sono l’oro, l’azzurro e il rosso.

  • Caucasici: presentano figure geometriche e arabesche.
  • Turkestan: il motivo principale è un ottagono reiterato in colonne orizzontali o verticali.
  • Transcaspio: presentano uno sfondo rosso e motivi geometrici ripetuti. Conosciuti anche con il nome di Bukhara.
  • Cinesi: gli ornamenti e i disegni sono tipici del luogo.

 

Analizzando i principali materiali di composizione troviamo:

 

Juta: fibra tessile ruvida naturale ricavata dal fusto della pianta appartenente al genere Corchorus.

Rappresenta la qualità più pregiata nel mondo tessile ed è composta da filamenti lunghi 2-3 metri con fibre spesse che vanno dai 2 ai 5 mm.

La sua produzione si concentra per l’85% in India e Bangladesh.

Questo materiale può essere lavorato all’uncinetto e può essere anche mescolato con altri filati per la realizzazione di borse o cinture.

Più è chiaro il filamento, maggiore sarà la sua qualità.

E’ denominata anche fibra d’oro perché presenta dei riflessi lucenti e dorati.

   Scropri Ora

 

Cotone: fibra tessile ricavata dalla bambagia che avvolge i semi delle piante appartenenti al genere Gossypium.

Questi tappetti sono duraturi, resistenti e hanno una migliore qualità di assorbimento della tintura.

Ciò indica che, possono essere personalizzati in un’ampia gamma di motivi e colori.

Scropri Ora

 

Lana: fibra di origine natura più comune insieme alla seta per la realizzazione di tappeti di alta qualità.

Trattiene molto bene i coloranti e presenta una elasticità naturale, il che significa che può essere allungata, piegata e girata molte volte prima che si rompa.

La lana fa bene all’ambiente poiché deriva dalle pecore che vengono tosate dai loro cappotti ogni anno.

(Teniamo a precisare che, la tosatura non danneggia le pecore ed è importante farla per la loro salute durante i periodi più caldi)

 

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Seta: fibra proteica di origine animale, più comune insieme alla lana per la realizzazione di tappeti di alta qualità.

Si ricava dal bozzolo prodotto dai bacchi di seta e permette di fabbricare tessuti pregiati.

Permette di realizzare modelli più precisi e complessi.

Sono più sottili e morbidi al tatto.

La loro fibra è fine e dunque il tappetto risulta delicato ed è consigliato utilizzarlo in aree a basso traffico.

 

Bambù: materiale naturale, facile da lavorare e molto diffuso poiché facile da reperibile in natura.

Le sue proprietà più importanti sono la leggerezza, la versatilità e la sua resistenza.

 

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Legno: tessuto vegetale che costituisce il fusto delle piante aventi crescita secondaria.

E’ molto resistente e di lunga durata.

Inoltre, è un ottimo isolante termico capace di assorbire il calore e di cederlo con lentezza.

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Tessuto: tessuti con una vasta gamma di scelta (cotone, lino, velluto).

Occorre valutare la sua resistenza, ed il colore del tessuto oppure della trama, scegliendo quello che si addata di più alla stanza.

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Pelle: materiale pregiato e costoso dato dall’unione di materiale di origine animale e prodotti chimici che ne consentono una facile lavorazione e morbidezza.

 

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Lino: fibra molto antica naturale composta dal 70% di cellulosa.

Riesce ad assorbire l’umidità, è anallergico e battericida e molto resistente.

 

 

Se stai cercando un tappetto che può essere collocato in una zona ad alto traffico oppure all’aperto, puoi optare per il materiale riciclato.

Questi tappetti sono realizzati in plastica e tessuti a mano, sono ecologici e facili da pulire.

Per riempire uno spazio o rendere confortevole una stanza, un tappeto è la scelta ideale.

Dovranno adattarsi allo stile di vita della casa e quindi è importante valutare molti aspetti a riguardo.

Oltre al materiale, è importante analizzare anche:

  • Le misure: il tappeto deve adattarsi agli spazi e quindi è importante che abbia le giuste misure.

Per capire quali scegliere, provate a stendere dei fogli sulla superficie che intendete coprire.

  • I colori: se avete mobili in tinta unita, è preferibile optare per un tappetto fantasioso e luminoso mentre, se avete arredato la vostra casa con molti colori, meglio scegliere un tappeto semplice a tinta unita.
  • Le posizioni: occorre disporre i mobili sul tappetto e non in bilico sui bordi.

E’ preferibile che il tappeto sia almeno una ventina di centimetri più largo rispetto ai mobili posizionati sopra.

 

 

“Il tappeto volante lo adori finché non devi nasconderci sotto la polvere”

  • Cit

 

La Nascita del Letto
La Nascita del Letto

Il letto è un mobile domestico su cui è possibile sdraiarsi per dormire.

Nella preistoria, era composto solamente da un mucchio di foglie o di paglia.

Il letto è un elemento essenziale della vita quotidiana, ma la sua storia è molto più antica di quanto si possa immaginare. La prima traccia di un oggetto simile a un letto risale a più di 5.000 anni fa, nell'antico Egitto, dove i faraoni e i nobili avevano letti in legno dorato e decorati con ricchi tessuti e pietre preziose.

Gli stili variavano a seconda dello stato sociale, dai più semplici realizzati solo in legno ai più belli in legno d’ebano ricoperti d’oro.

 

In India invece, il sostituto del letto era il tappetto.

Qualche decennio più tardi, in Grecia nacque il letto tricliniare, una struttura di legno arricchita di ornamenti in bronzo che veniva utilizzata non solo per riposare ma anche per esporre i defunti.

Successivamente, questo letto venne migliorato da parte dei romani (fulcrum) che lo realizzarono leggermente più basso e lungo utilizzando come materassi sacchi ripieni di fieno e lana.

Con il passare del tempo, i letti sono diventati sempre più sofisticati e lussuosi, con la creazione di modelli in metallo e ferro, in grado di resistere alle tarme e alle muffe. Durante il Medioevo, i letti erano utilizzati principalmente dalle classi ricche e nobili, mentre le classi meno abbienti dormivano su semplici pagliericci o tappeti.

Nacque così, per i nobili, il letto a baldacchino composto da quattro pilasti rettangolari che sorreggevano una struttura di tendaggi e consentivano di ritrovare privacy ma anche di tenere lontani gli insetti grazie all’utilizzo di tendaggi.

 

   (Foto presa da internet)

 

Con l'avvento della Rivoluzione Industriale, la produzione di letti è diventata più efficiente e i prezzi sono scesi, rendendoli accessibili a una maggiore quantità di persone. Nel XIX secolo, è stato inventato il letto a molle, che ha migliorato ulteriormente il comfort di dormire. Inoltre, con l'invenzione delle reti a molle, il letto è diventato più traspirante e ha contribuito a ridurre la proliferazione dei parassiti.

Una delle varianti più importanti infatti, è stato il letto contenitore (nato nel ‘400) creato per unire la comodità di un letto con la praticità di vani contenitori ( cassapanche o cassoni)che permettevano di ottimizzare lo spazio soprattutto nelle piccole case.

Una importante invenzione da citare è l’ Ulett , ossia il letto di Leonardo da Vinci che ruota secondo la rotazione dell’asse terrestre che permette di difende il corpo umano dalle aggressioni ambientali in atto e anche durante il riposo.

Il letto di Leonardo, è fatto come l’uomo e presenta una memoria per orientarsi nello spazio/ tempo.

Questa memoria è costituita da un meccanismo che si trova alla base del letto e determina appunto, la rotazione terrestre annuale rispetto ai punti cardinali.

 

 (Foto presa da Internet)

 

Negli ultimi decenni, i letti sono diventati ancora più sofisticati, con l'aggiunta di funzioni come il massaggio, la regolazione dell'inclinazione e la regolazione della temperatura. Oggi, i letti sono disponibili in una vasta gamma di materiali e stili, dai classici in legno massello ai moderni in tessuto o ecopelle.

In sintesi, il letto è un oggetto che ci accompagna nella vita quotidiana, ma la sua storia è lunga e ricca. Dagli antichi Egizi ai nostri giorni, il letto è stato sempre un elemento di lusso e comfort, che si è evoluto nel tempo per soddisfare le esigenze dell'uomo e offrire sempre maggiori comfort e funzionalità.

 

I letti, a seconda della loro tipologia, si classificano in:

  • Letto singolo o ad una piazza: confortevole per una sola persona e ideato per i materassi di dimensioni 160x190 cm.

 

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  • Letto ad una piazza e mezza o alla francese: ideato per i materassi di dimensioni variabile in larghezza tra i 120 e i 140 cm con lunghezza standard di 190 cm.
  • - Letto matrimoniale o a due piazze: ideato per i materassi di dimensioni 160x190 cm.

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  • - Letto king o a tre piazze: confortevole per tre persone (mamma, papà e bambino) e ideato per i materassi con una lunghezza di 180-210 cm
  • Letto a baldacchino: presenta un alto palo ad ogni angolo del letto che sostiene una copertura e forma una sorta di “recinto” .

E’ possibile utilizzare dei tendaggi per garantire più privacy e ripararsi dagli insetti durante la notte.

Questo letto può essere singolo oppure matrimoniale.

 

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- Letto contenitore: presenta un vano porta oggetti sotto al materasso che può essere utilizzato come grande cassetto.

La sua apertura può essere frontale oppure laterale e permette di ottimizzare gli spazi e rappresenta dunque un’ottima soluzione per chi ha una camera di dimensioni ridotte oppure un armadio poco capiente.

 

 

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- Letto a castello: presenta due o più reti sovrapposte l’una sull’altra.

Nasce per permettere a più persone di dormire nella stessa stanza occupando il minimo spazio possibile.

Sono sorretti da quattro pali posti ai quattro angoli del letto e per raggiungere il letto superiore viene utilizzata una scaletta.

Il letto superiore può essere circondato da una sponda per evitare pericolose cadute accidentali.

 

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- Divano letto: progettato per piegarsi e per trasformarlo in un letto e viceversa.

Soluzione alternativa alla camera degli ospiti e può includere un letto singolo o matrimoniale.

 

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Analizzando i materiali, troviamo:

 

  • Rattan: materiale di origine vegetale, ricavato da una palma rampicante, le cui foglie sono ideali per realizzare mobili e cesti.
  • Pelle: materiale pregiato e costoso dato dall’unione di materiale di origine animale e prodotti chimici che ne consentono una facile lavorazione e morbidezza.

 

  • Tessuto: tessuti con una vasta gamma di scelta (cotone, lino, velluto).

Il divano in tessuto sarà più comodo di quello in pelle che tenderà ad essere freddo al tatto d’inverno e caldo d’estate.

  • Similpelle: creato con tessuti come fibre, cotone oppure lino che vengono ricoperti da materiale plastico.

I vantaggi sono la sua economicità, la facilità di pulizia e soprattutto la sua resistenza alla luce che impedisce il cambio di colore nel tempo, anche se, può rovinarsi e creare delle pieghe sulle sedute.

E’ facile da spolverare in quanto non permette agli acari di penetrare tra le fibre ed è adatto per prevenire possibili allergie.

 

  • Ecopelle: creato dall’unione di materiale di origine animale e prodotti vegetali.

A differenza dei prodotti chimici utilizzati per la pelle, quelli vegetali rendono ancora più pregiata e costosa la sua lavorazione.

L’unico problema è che con il passare del tempo, il colore può subire cambiamenti a causa delle discromie.

  • Velluto: tessuto che può essere realizzato con fibre naturali e sintetiche.

Può essere fine, morbido oppure robusto a seconda del materiale utilizzato per la sua creazione.

 

 

Citazione:

 

“Due materassi singoli non fanno un matrimoniale

e questo vale per un sacco di altre cose”

La Nascita del Divano
La Nascita del Divano

La parola divano deriva dal termine arabo di origine persiana dīwān, con cui venivano indicati i registri amministrativi conservanti in un posto dove gli scribi lavoravano seduti su dei cuscini.

E’ un sedile imbottito, dotato di braccioli presente in diverse forme che consente di accogliere più persone.

L’inizio della diffusione di alcune poltrone simili al divano, risalgono ai tempi di Luigi XV con le marquise e le voyeuse.

Le prime, erano delle poltrone doppie e le seconde, erano delle sedie utilizzate durante le partite di carte che permettevano allo spettatore di guardare il giocatore da seduto grazie alla parte superiore dello schienale largo e imbottito che consentiva di restare coi gomiti appoggiati allo schienale.

Il primo vero periodo di diffusione del divano in Europa, risale all’epoca neoclassica sotto il regno di Luigi XVI dove fanno la prima comparsa dei modelli di divani (simili alle precedenti poltrone) con decorazioni classiche e forme rettilinee, il tutto ispirato all’epoca greca – romana con lo snellimento degli elementi decorativi.

Ancora oggi, lo stile Luigi XVI è uno dei più riprodotti da parte degli arredatori, soprattutto negli hotel di lusso.

Uno stile che crea un ambiente accogliente ed elegante.

 

I divani più importanti vennero creati dall’ebanista francese Louis Delanois che utilizzava per la loro costruzione del legno intagliato e dorato a foglia d’oro zecchino.

A partire dal 1769, iniziò a fornire arredi anche per il castello di Versailles:

poltrone, divani, sedie per il salotto, sedie per la camera da pranzo, sedie per le gallerie e un letto scolpito con fiori.

 

 

Durante il XIX secolo, nel Regno Unito si impone invece il modello Chesterfield.

Un divano ampio, comodo, imbottito e rivestito in pelle trapuntata che venne già commissionato all’inizio del Settecento da Philips Stanhope (IV conte di Chesterfield) ma che ottenne il suo strepitoso successo solo in età vittoriana.

 

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I divani antichi venivano completati con una lavorazione chiamata capitonné, un’imbottitura realizzata a mano e trapuntata formando dei cuscinetti.

Nel XX secolo si assiste ad un progresso industriale, con la fabbricazione in serie e con impiego di materiali moderni.

Ora, il divano non è più costituito da blocchi, ma da elementi raggruppabili e componibili e comincia ad entrare in tutte le abitazioni come parte integrante dell’arredamento.

 

Il divano può essere:

 

  • A due posti: occupa poco spazio e può essere inserito in ogni tipo di soggiorno.

Affiancato solitamente da poltrone per garantire più posti a sedere e può essere messo anche nelle camere da letto o in cucina.

 

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  • A tre posti: pensato per un ambiente più ampio, offre il massimo comfort e per aumentare la comodità si può optare per un divano con i braccioli bassi o stretti.

La sua misura varia tra i 180 e i 240 cm.

 

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  • Angolare: permette l’appoggio su due pareti contigue.

Ha la classica forma ad L ed è composto da due sezioni.

La prima, presenta i posti a sedere dove tolto il bracciolo si può costruire l’angolo.

La seconda invece, è disposta su un angolo retto che addossata alla prima, consente di avere maggiore spazio sulla seduta.

 

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  • Componibile: composto da più pezzi indipendenti che possono essere disposti in diverse posizioni.

Si inseriscono con maggiore facilità attraverso le porte d’ingresso e sono meno problematici da trasportare.

Quindi, consigliati per coloro che vivono in appartamento.

 

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  • Con penisola: comprende una parte utilizzata per distendere le gambe o per sedersi (anche se priva di schienale).

Si tratta di divani angolari.

 

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  • Divano letto: progettato per piegarsi e per trasformarlo in un letto e viceversa.

Soluzione alternativa alla camera degli ospiti e può includere un letto singolo o matrimoniale.

 

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Analizzando i materiali, troviamo:

 

  • Rattan: materiale di origine vegetale, ricavato da una palma rampicante, le cui foglie sono ideali per realizzare mobili e cesti.

 

  • Pelle: materiale pregiato e costoso dato dall’unione di materiale di origine animale e prodotti chimici che ne consentono una facile lavorazione e morbidezza.

 

  • Tessuto: tessuti con una vasta gamma di scelta (cotone, lino, velluto).

Occorre valutare la sua resistenza, ed il colore del tessuto oppure della trama, scegliendo quello che si addata in tutte le stagioni.

Il divano in tessuto sarà più comodo di quello in pelle che tenderà ad essere freddo al tatto d’inverno e caldo d’estate.

  • Similpelle: creato con tessuti come fibre, cotone oppure lino che vengono ricoperti da materiale plastico.

I vantaggi sono la sua economicità, la facilità di pulizia e soprattutto la sua resistenza alla luce che impedisce il cambio di colore nel tempo, anche se, può rovinarsi e creare delle pieghe sulle sedute.

E’ facile da spolverare in quanto non permette agli acari di penetrare tra le fibre ed è adatto per prevenire possibili allergie.

 

  • Ecopelle: creato dall’unione di materiale di origine animale e prodotti vegetali.

A differenza dei prodotti chimici utilizzati per la pelle, quelli vegetali rendono ancora più pregiata e costosa la sua lavorazione.

L’unico problema è che con il passare del tempo, il colore può subire cambiamenti a causa delle discromie.

  • Velluto: tessuto che può essere realizzato con fibre naturali e sintetiche.

Può essere fine, morbido oppure robusto a seconda del materiale utilizzato per la sua creazione.

 

“Riassumi la tua vita in una parola.
– Divano
– In due parole?
– Divano/letto “