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La Storia del Camino
La Storia del Camino

In qualsiasi castello e abitazione del passato, si poteva trovare, almeno nelle stanze principali, un camino.

I primi camini della storia venivano utilizzati solo per la cottura dei metalli e della terracotta, solo nell’epoca successiva a quella Medioevale il suo utilizzo si evolse diventando anche motivo di arredamento.

Il focolare veniva posto al centro della stanza principale e la fuoriuscita dei fumi avveniva grazie ad un foro presente sul tetto, questo sistema permetteva di tenere il fuoco lontano dalle pareti e di diffondere il calore in modo uniforme su tutte le stanze.

Purtroppo, a causa dei materiali utilizzati, molti furono i casi di incendi.

Successivamente, grazie ai Normanni, venne realizzata la cappa e la canna fumaria che consentivano di convogliare il fumo prodotto dalla combustione oltre il tetto, inoltre, il progresso dei nuovi materiali edilizi portò alla sostituzione delle case in legno con edifici realizzati in pietra e mattoni, tale evoluzione, consentì di realizzare anche canne fumarie e cappe con gli stessi materiali; grazie a questo, il rischio di incendio diminuì e nacque il concetto di caminetto moderno che veniva addossato a qualsiasi parete in qualsiasi stanza.

 

Le tipologie di camini:

  • Camini a legna: solitamente la loro forma è aperta e il calore viene generato dalla combustione di un adeguato volume di legna.

La sua funzione riscaldante avviene principalmente per irraggiamento (onde elettromagnetiche con frequenza nell’infrarosso).

La legna viene disposta direttamente sulla griglia metallica che è sollevata dal basamento stesso.

La parte superiore (cappa) raccoglie i fumi e i sottoprodotti e li trasferisce all’esterno attraverso la canna fumaria.

 

  • Camini a gas: sono semplici da installare e presentano una canna fumaria con dimensioni contenute.

L’andamento della combustione e la quantità di calore generato possono essere regolati e tenuti sotto controllo con la massima precisione.

Inoltre, non produce cenere e quindi, la quantità di residui che viene prodotta è molto limitata.

 

  • Camini elettrici: permettono di visualizzare una fiamma su un monitor e funzionano con la corrente elettrica, non ci sono costi per i combustibili ma il riscaldamento risulterà meno intenso.

 

  • Camini a bioetanolo: funzionano senza la necessità di una canna fumaria.

Il bioetanolo è un combustibile liquido e incolore che deriva dalla fermentazione della canna da zucchero o dei cereali ed è atossico.

Il costo viene calcolato a litro ed è compreso tra i 2 e i 3 euro.

La durata di un litro di combustibile equivale al tempo di circa 2-3 ore.

 

  • Camini a pellet: a differenza del camino tradizionale, richiede energia elettrica per essere avviato.

Il suo rivestimento può essere in ceramica, in ghisa oppure in acciaio.

E’ dotato di un bruciatore e di un serbatoio per contenere il pellet, che viene raccolto e lasciato cadere nel focolare.

Il getto d’aria che viene rilasciato ha la funzione di ventilare e rendere la combustione perfetta, riducendo così i consumi del pellet durante il suo utilizzo.

La combustione del pellet genera dei fumi che vengono espulsi tramite il foro che sbuca all’esterno.

E’ possibile programmare l’accensione e lo spegnimento, regolandolo a seconda delle proprie necessità.

 

Un’altra distinzione riguarda il materiale, possiamo avere:

  • Camini in cartongesso: materiale versatile e flessibile.

Facile da lavorare e questo permette di rinnovare l’aspetto del caminetto anche in modo autonomo.

  • Camini in marmo: materiale ecocompatibile che non nuoce alla salute.

Non emette sostanze tossiche anche se esposto a fiamme libere.

Resiste all’umidità e ha una lunga duratura.

  • Camini in pietra: materiale che immagazzina e irradia il calore.

E’ uno dei materiali più antichi del mondo dotata di una lunga durabilità e considerata quasi indistruttibile.

Può supportare l’usura senza cadere a pezzi.

 

Infine, è necessario fare una distinzione anche per la sua collocazione:

  • Camini bifacciali: sono la soluzione ideale per separare due ambienti e per avere una perfetta visione del fuoco da entrambe le stanze.

Può essere installato nella parte centrale di una stanza oppure può essere inserito in una parete grazie alla sua progettazione a doppia faccia.

L’effetto estetico è molto suggestivo e moderno.

 

    (Foto presa da internet)

 

  • Camini a parete: ideali per chi ha poco spazio.

Sono pratici, eleganti e si adattano facilmente a qualsiasi ambiente.

      (Foto presa da internet)

 

  • Camini ad angolo: collocato all’incrocio tra due muri è una soluzione funzionale e salvaspazio.

Adatto per riscaldare piccoli ambienti poiché la sua collocazione non permette di diffondere il calore su una casa strutturata a più livelli.

 

  (Foto presa da internet)

 

  • Camini sospesi: installato a ridosso di una parete, realizzato con materiali molto leggeri, genera una fiamma visibile a mezz’altezza.

Può essere installato in un appartamento moderno oppure in una casa arredata in modo classico.

Solitamente si presenta come prodotto prefabbricato fornito con tutto il necessario.

 

  (Foto presa da internet)

 

Il camino viene scelto per due ragioni: estetica oppure funzionale al riscaldamento.

Se volete avere una semplice fiamma in casa è consigliato l’acquisto di un camino bifacciale perché offre una buona visione della fiamma senza la necessità di un fuoco potente.

Se, invece, volete un sistema di riscaldamento potente, è utile optare per un camino a legna o pellet.

Un camino a legna va valutato attentamente in quanto necessità di stoccaggio della legna da ardere, una pulizia costante delle le canne fumarie e il fuoco deve essere accesso manualmente.

Se si vuole progettare un camino che non dia problemi di tiraggio e fumo, sono importanti le dimensioni delle canne fumarie: la sezione deve essere compresa tra 1/12 e 1/10 dell’apertura del camino.

Infine, un’altra importante caratteristica del camino è che può essere aperto o chiuso.

L’apertura risulta preferibile per la resa energetica e perché riscalda la casa in modo più uniforme.

La chiusura invece, è molto interessante soprattutto se si ha paura di scottarsi o se si vuole riscaldare un ambiente che risulta delicato perché presenta tappetti, tende etc…